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Cos’è il Social-Commerce?

Già da un po’ ambivo ad iniziare a scrivere del mio passatempo preferito del mio ultimo annettino e mezzo, il Social-Commerce, ed essendo materia articolata preferisco iniziare con un post introduttivo che mipermetta poi di articolare con una serie di approfondimenti successivi.

Iniziamo facendo un passo indietro.

Come forsi alcuni di voi sanno da alcuni anni esiste un fenomeno mediatico conosciuto come social-network che pare abbiainfluenza la comunicazione e pure intèrnet :)

Come forsi altri di voi sanno il fenomeno dell’e-Commerce in tutti i paesi, e pure in Italia, sta molto crescendo :))

Il social-commerce null’altro è che la crasi delle due esperienze, integrando, al processo decisionale che porta all’acquisto multicanale, quegli strumenti-funzionalità che avevano determinato il passaggio delle vecchie community al cosidetto 2.0 .

Il successivo passo e’ cercare di capire: cos’è sto abusatissimo 2.0 ? La definizione semplice che ha dato (la fichissima) Mafe de Baggis un po’ di tempo fa riterrei sia piuttosto calzante: col 2.0 si fa tutto quel che si faceva prima ma in modo più semplice.

Quando ho fatto la mia prima pagina web, nel 94 credo, ho scritto una barzelletta e l’ho pubblicata su un server che dava domini di secondo livello gratuiti. Tra inesistenti basi di html, modem a 28.8 a e ftp mi ci vollero 2 giorni. Adesso faccio lo stesso cambiando lo stato di facebook mentre guido l’auto in pochi secondi.

Sembra banale ma non lo è: è più facile, quindi ci riescono tutti, quindi lo fanno tutti e lo fanno perche’ si divertono. Editing, co-creazione, condivisione in modo semplice ma per fare esattamente quello che si faceva prima.

Il Social-Commerce nasce in modo spontaneo benficiando dell’evoluzione di questi mezzi.

Da sempre le persone, prima di acquistare un prodotto complesso e/o costoso, chiedono opinioni agli amici, cercano il consiglio di un esperto, paragonano i prezzi dei diversi negozi.

Da quando è arrivato internet si sono iniziati a consultare i propri amici e parenti via e-mail, gli esperti si andavano a stanare direttamente nei loro antri blog-iformi e i prezzi c’era già qualche motore che li comparava.

Social-Commerce=Editing, co-creazione, condivisione per ottenere ed esprimere le stesse informazioni sui prodotti che si son sempre cerdcate.

Il primo esempio di Social-Commerce possono essere i rating & reviews ovvero i commenti espressi sui prodotti e le stelline da 1-5 per esprimere la propria soddisfazione a riguardo. Uno dei primissimi illuminati siti a proporre un’ esperienza simile fu il motore di comparazione prezzi Ciao.com che si differenzio’ dallo storico leader di mercato Kelkoo.com aggiungendo ai product feed degli store on-line pure i commenti dei propri clienti. A modo suo eBay e’ sempre stato molto social-commerce con il valore dei merchant attribuito dai buyer che influenza moltissimo le vendite.

Un altro esempio di Social-Commerce precoce è di sicuro lo sharing di contenuti (con i vari Add-this, Share-This o Sharoolic) che ha viaggiato dai blog ai principali siti di contenutie quindi su qualche e-Commerce

Dal punto di vista tecnologico non era necessaria nessuna grande scoperta. Mutuare questo tipo di esperienze su un comune sito di e-commerce era semplicissimo, con tutti i pattern che ci sono si trattava solo di cambaire il punto di vista – se avessi un €uro per ogni volta che un product manager mi ha espresso preoccupazione per l’UGC sui prodotti tipo”eh ma poi se parlano male del mio prodotto che facciamo?” “Ma non rischiamo che i fornitori si arrabbino?” mi comprerei il 30% delle azioni di Google -, superare alcuni timori, “perdere il controllo dei contenuti”.

Non trovavo l’immagine sufficentemente suggestiva per poter inziare con un tema che mi sta così a cuore. Poi – serendipity a bestia – mi è capitato di rivedere uno studio che avevo avuto occasione, in qualità di affezionato cliente ATG di leggere un po’ di fa: il report ATG sul Social Commerce (scaricabile in pdf) oltre a contenere uno degli, ormai mitici e un po’ fuffosi ma belli, quadranti di Forrester spiega anche in linea di massima quali possano essere gli strumenti a disposizione ed in quale momento della fase di acquisto influenzino il cliente.

La lista delle vaire funzionalità descritte dalla brava Sucharita Mulpuru permette di delimitare il perimetro ma poi è necessartia una visione strategica in cui contestualizzarle. Ce ne sono diverse da quelli popongono una semplice integrazione con strumenti di community ad altri che , addirittura, propongono ai retailer di trasformarsi in un vero e proprio blog. Come Turntoblog, che ci regala un white paper (sempre scaricabile in pdf ) per approfondire la loro visione di Enterprise 2.0 e puro approccio ditial, anche se mi sembrano un po’ radicali come approccio in un mercato dove il 9% dei player ancora non ha un sito e un buon 40% ha una specie di brochure on-line. Mooolto anni ’90, altro che social-commerce.

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3 Comments

  1. […] sull’ultimo anno delle evoluzioni del social-commerce con tante evoluzioni tra cui Groupon, FaceBook Deal, le local application, i tweet collegati ai […]

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